Un viaggio all’indietro nel tempo, ritornando ai luoghi dell’infanzia, in un mondo quasi fiabesco in cui l’inverosimile può accadere, tra le case e le viuzze di un borgo dove sfila una carrellata di personaggi singolari, tra cui un vecchio maestro in pensione, la fattucchiera dall’animo malvagio, una vedova nevrastenica, una ragazza ritenuta di facili costumi, lo sciupafemmine, il bottigliaio beone, una coppia di carabinieri che condurranno delle rocambolesche indagini. E Michele, un orfano in cerca di un padre, timido spettatore in una giornata particolare che cambierà la sua vita, fino a quando lo ritroveremo in età adulta dove, vittima o artefice della propria malasorte, finirà sotto pressione a causa della separazione dalla moglie, del declassamento professionale, dei problemi economici e della mancanza di sicurezze. Cercherà sostegno nell’amicizia e, alla fine, traendo lezione dal passato e grazie alla ricomparsa di una persona cara, intraprenderà la ricerca di una nuova serenità.
Luigi Casagrande è nato nel 1965 a Gaiarine, in provincia di
Treviso; dopo essersi sposato, si è trasferito a Vallonto di
Fontanelle, sempre in provincia di Treviso, dove attualmente
vive. Ha iniziato nell’adolescenza a scrivere le sue idee e i
suoi pensieri, ha poi abbandonato la scrittura per un lungo
periodo per dedicarsi interamente a lavoro e famiglia; nel
frattempo è divenuto padre felice di due figlie. In età matura ha ripreso a scrivere,
convinto che la conoscenza e la cultura facciano l’uomo migliore, fino a
pubblicare nel 2006 la silloge di poesie “Diario in versi” e nel 2008 la silloge
“Finestre”. Si è poi dedicato alla narrativa, ispirandosi alla sua gente e al suo
territorio, e nel 2012 ha pubblicato il suo primo romanzo
“La parte buona”, 0111 Edizioni.
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